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Spunticchianno

La Critica all'opera - parte seconda

 

 


La rappresentazione del paesaggio che muta, nel segno della speculazione edilizia e non, dell'abusivismo ma, soprattutto, dell'incuria, offre lo spunto a considerazioni e reprimende d'ordine etico-civile, spesso implicite o solo abbozzate, quasi Nussio voglia lasciare le conclusioni al lettore-fruitore, solleticandone la reazione e il biasimo; quando non alla rievocazione nostalgica: ed è allora vera poesia, del recupero di affetti e di immagini ora abrase e consunte: specialmente in Er palazzo de' Priori , Tarquinia lido , Suoli abbusivi a Tarquinia , Li cappanni , Mura castellane , Torrione Matilde di Canossa .
Consequenziale a tale rappresentazione rievocativa è una divertita ma acuta vis polemica nei confronti degli organi comunali: Consiglio, partiti ecc. ( Ospedale civile , 'O sgaro ecc. ) , e di quelli ad un piu alto livello, sull'abbrivo e nel contesto degli aspetti di decomposizione morale e civile dell'Italia d'oggi cui Nussio dedica buona parte dei sonetti di Vicolo ceco .
Non rari i momenti di descrizione bucolica, scevri d'ogni astio. In Fontana delle trocche l'abbandono è completo: il poeta-paesaggista compone, dalla rapida collocazione di piu elementi di natura, un quadro perfettamente nitido, idilliaco} lontanissimo dagli attriti municipali. Nei sei sonetti di Mal de Maremma 10 scenario paesistico si amplia} ma diversa è la disposizione psicologica a ritrarre del poeta.
Nussio ripercorre anche itinerari d'una nostalgia cardarelliana, seppure attraverso un paesaggio ormai nevrotico e traumatizzato. E del Cardarelli delle Memorie della mia infanzia e de Il sole a picco , Nussio sembra riproporre ( ma in dialetto romanesco) l'aura elegiaca. Ed è qui ch'egli, probabilmente, raggiunge t'acme della sua poesia.

Virginibus puerisque canto , citazione classica di vago sapore eufemistico, ci riporta alla scottante attualità. Che la scuola dell'obbligo, non piu, quindi, un pianeta di calligrafi o di privilegiati ma un servizio sociale su vasta scala, abbia delle disfunzioni, è risaputo, che le soluzioni siano puntualmente rinviate chiama ad un' assunzione di responsabilità a piu livelli.
Nussio interviene, ancora una volta, piu che per dettare soluzioni, per ritrarre, anche se ritraendo schiude le porte a quel buon senso che pare scarseggiare nel mondo della scuola e la cui riattivazione è di per se, già, una buona proposta integrativa tutt'altro che conservatrice, Nussio elegge, ad occasione del suo intervento ironico, svariate e ricorrenti situazioni dell' ambiente scolastico e para-scolastico, sintomatiche del grande Caos che vi regna. Ma dire ironia è dir poco che non vanno tralasciate le accezioni, le sfumature in sviluppo, l'uso che ne fa Nussio in questo vero e proprio pamphlet terminale della sua raccolta.
Cosi l'ironia diviene perplessità davanti ad un pseudo-rinnovamento metodologico e didattico all'insegna d'un entusiasmo tanto sfrenato quanto ( inconsciamente? ) demagogico ( Novi sistemi scolastici, Novi rapporti, Er metodo, Novi linguaggi, Er consijo ) } dal quale vengono spazzati via vecchi, tradizionali valori}. e non il rituale d'una becera selezione di classe comunque persistente, ma quelli sacrosanti, perche comunque assiomatici e condizionanti, dell'impegno, del sacrificio, del tirocinio nozionale ( da nozione). Ignorarne l' ovvietà e la necessità a fini formativi, è, sembra asserire Nussio, quanto di piu tragicomico possa partorire una certa, moderna psico-pedagogia con i suoi accoliti, specialisti e non, piu o meno in buona fede.

Si crea cosi un habitat permissivo, in cui tutto trova spazio e sperimentazione, tranne le applicazioni della sensatezza. E, se non manca fra le pieghe dell'ironia, un tocco rilevantissimo di umanità (si legga Medaije ai maestri pensionati ), l'ironia ora serve a Nussio per connotare caricaturalmente i nuovi personaggi della nuova scuola. Il bambino-allievo; 'n pupazzo , 'n gingillo divizzato ; immagine che sembra preludere ad un adulto privo di autonomia, facile a farsi manipolare. Il docente tradizionale, e non in senso spregiativo o reazionario; tanto frastornato da appartarsi ma- linconicamente e in silenzio ( ...è meijo che se squaij, che s'acquatti. .. ).
E, con efficacissimo contrasto, il giovane insegnante; erede, magari, d'un frainteso sessantotto, spavardo , portavoce, certo, del nuovo metodo; ...e l'obbligo s'inizia e se completa / co' zucchero e cannella senza scempi. ...

Alfine, se ne ricava la proposta, la significazione essenziale di Spunticchianno ; un recupero di dimensione umana e civile ch'è soprattutto recupero della serietà dell'impegno, del gusto al lavoro.

Giuseppe Elio Ligotti


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