Il I° Novembre 1998
Siamo qui dinanzi al Monumento dei Caduti, all'Altare della Patria per la celebrazione della Festa Nazionale patriottica a ricordo dei nostri caduti, in omaggio a tanti eroi che si sacrificarono per i più alti ideali,ai Patrioti che sognarono un'Italia migliore e più grande.
Pur nel ritmo frenetico della vita moderna è doveroso fermarsi un po' per il compimento d'un rito ed anche per riflettere su alcuni dati da non dimenticare e che furono il pesante contributo di sangue per i Paesi che furono coinvolti nelle guerre di questo secolo. Nel corso della I guerra mondiale detta la Grande Guerra i caduti dei diversi Paesi belligeranti che morirono in combattimento furono novemilionisettecentomila; nella seconda guerra mondiale furono più di quindicimilioni e mezzo.
Ho voluto dire ciò perché ora che finalmente le frontiere sono cadute e siamo divenuti cittadini europei abbiamo voltato pagina. E questa si è stata la più bella conquista oltre alla raggiunta fratellanza fra i popoli apprezzata maggiormente da chi per superiore imperio doveva odiare ed uccidere. Dopo il sangue in guerra versato giunga ora il più umano sudore della fronte della fatica segno e sforzo della mente. Grande traguardo ci attende per un domani migliore ormai nei grandi mutamenti del terzo millennio. Una nuova vera battaglia da affrontare:la battaglia della Pace,del lavoro,dell'occupazione,della casa,della famiglia,il rilancio dell'economia con tutte le forze ed energie possibili.
Con politica sana e costruttiva è necessario essere uniti e compiere questo nuovo slancio come fummo capaci in tempi lontani di preparare i giorni d'oggi.
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Ci sorressero i nostri ideali e i giovani devono sapere la nostra storia più recente;i generosi impeti,le paure,le ansie,i sacrifici sofferti e che in fondo li hanno portati alla ribalta fino a divenire protagonisti di un nuovo mondo. Sia per loro sempre d'augurio e sprone ciò che facemmo e ne traggano sempre la linfa migliore quella del coraggio e della speranza.
Con lo spirito di sempre ho voluto tracciare queste linee essenziali di orientamento a cui i giovani bisogna che credano sempre per la propria vita e per il proprio futuro da costruire. Occorrono mentalità nuove per meglio affrontare le esigenze dei tempi attuali, le dure difficoltà di mercato, Italiani seri,capaci, responsabili,intellettualmente preparati dinanzi agli Organi e Consessi internazionali. La scuola dovrà formare queste nuove leve convinti che con la cultura soltanto si conservala pace e si riesce vittoriosi.
Concludo sottolineando con piacere che anche questo Luogo sacro di memorie,di fede e d'amore per la Patria oggi è più bello perché giustamente si è voluto dare ad un fulgido quadro una luminosa cornice di verdi alberi, piante e fiori profumati nonché di luci e di una zampillante fontana sul rinnovato Viale Luigi Dasti che ha il nome di illustre Sindaco di Tar- quinia che tanto amò ed onorò questa cara città.
Ed in questo Novembre 1998 sia anche il nostro un forte grido d'amore e d'onore a questa nostra bella Italia. Viva l'Italia.
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