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Spunticchianno

Poesie, proverbi, modi di dire cornetani - Versi romaneschi, Rebellato Ed., Quarto d' Altino (VE), 1978

Gerundio da spunticchiare, molto usato nel comune linguaggio romanesco.
Alla lettera significherebbe dare punti, piccoli punti. .; cucire e cucicchiare, mettere assieme cose di poco conto, rabberciare, appuntare l'ago su qualcosa di limitata impor- tanza e qualità..
Per esteso o in senso figurato, il titolo di testa vuole anche alludere agli spunti ricavati dalla non troppo confortante realtà quotidiana, con relativi conseguenti appunti alle tante..cosucce che non vanno nell'Italia di oggi.
Che cosa mi propongo di ottenere con i miei flebili sonetti è facile e..difficile dirlo.
Non voglio sfondare alcunche per il gusto, poi, di rattoppare alla meglio: non porte, ne case ne muri delle nostre città (sono già abbondantemente sfondati..), ne orecchie graniticamente sorde. ..Desidererei solo, modestamente, spunticchiare gli abiti sdruciti del buon gusto, dell'ordine civile, del rispetto cui da tempo recano sgarbi gli andazzieri.
Fatica inutile, immane?





La prefazione critica di Giuseppe Elio Ligotti

L'attenzione a riaffermare verità proverbiali e apodittiche , sancite dal buon senso dinanzi all' alterazione e al decadimento della società, unita al gusto, sottile ma incalzante, del faceto e dell'ilare, percorre il corpus dei sonetti romaneschi di Luigi Nussio, costituendone l'intento di fondo.
Il quadro globale propostoci è decisamente improntato al rigetto degli aspetti fallaci e negligenti, quindi nocivi, d'una civiltà, la contemporanea, che, nella sua evoluzione tecni cistica, tutto o quasi involve d'una sana arcaicità, manipolando uomini, deteriorando ambienti ed equilibri.
Di primo acchito sembrerebbe che il linguaggio di Nussio, quel romanesco così simpaticamente biascicato e spossato (ma all' occorrenza rotacizzante e caustico con gustosi effetti onomatopeici) , operi su un piano scherzosamente ironico, evitando di prendere sul serio il suo stesso asserto, per cedere magari al secolare scetticismo della sua gente; sembrerebbe di riudire un Trilussa degli anni settanta, anche per un certo taglio cronachistico, quasi giornalistico, di molti sonetti. Ma, a ben vedere, questi hanno altri risvolti ed altra incisività, che, se è pur vero che Nussio fa propria la mistione tradizionalmente romanesca di canzonatura e scetticismo, è ancor piu evidente ch'egli, canzonando, colpisce duro, pota lungo e corto; la burla, e cost il motto, assumono i connotati della satira, se necessario, e non di rado, impietosa; e la satira diviene non moralismo trito e ritrito, ma irrefutabile saggezza, senza la quale il modernismo è vuota cornice entro cui le facoltà dell'individuo impazzano in balia delle odierne tendenze consumistiche ( ...tutti cianno la villa. ..so' padroni!) e tecnicistiche (L 'ha deciso 'r Governo senza scampo: / ner teritorio, che sia bbene o male, / presto fabbricheranno 'na centrale. ../ De morte, 'r tetro annuncio, cià lo stampo. ..) si legge in Centrale termo-nucleare, sonetto d'inquietante attualità).

continua


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